Sito in via Zara n. 37, è uno dei principali luoghi di promozione culturale del territorio tradatese e della Provincia di Varese.
Il Centro Culturale Frera è stato realizzato negli stessi ambienti della storica fabbrica di mototciclette, la quale nella prima metà del ‘900 diede lustro in Italia e nel mondo al prodotto delle maestranze tradatesi.
Questo importante polo di attrazione ha aperto ufficialmente al pubblico il 17 luglio 2005, giorno dell’inaugurazione del ´Museo della Motocicletta Frera´.
Successivamente ad esso si sono aggiunte altre realtà culturali: la Biblioteca Civica (trasferitasi qui il 3 dicembre 2005), il Museo della Stampa, il Museo Diffuso “Dolores Puthod”-Spazio 1.
Il 2005 era un anno particolare per il marchio FRERA: si celebrava infatti il centenario della nascita di questa casa motociclistica che fu tra le pioniere del suo settore. Con l’occasione, il suo complesso industriale originario – ormai da tempo dismesso e solo recentemente ristrutturato – è passato dall’essere una “fabbrica di motori” a una “fabbrica di cultura“ a beneficio dei cittadini tradatesi e di quelli dei Comuni limitrofi.
Nel 1905 l’imprenditore milanese di origini franco-tedesche Corrado Frera fece costruire un moderno stabilimento industriale in quell’area della così detta “vigna lunga” che si affaccia sull’odierna via Zara. Qui insediò la propria nascente officina meccanica per la costruzione e l´assemblaggio di cicli e motocicli, che nei tre decenni successivi avrebbe scritto una pagina importante dell’industria motociclistica italiana.
In quei locali la ‘Società Anonima Frera‘ produsse eccellenti modelli che suscitarono ammirazione in Italia e all´estero, arrivando ad occupare centinaia di persone. Con la “crisi” mondiale del 1929 iniziò il declino dell´azienda, che chiuse definitivamente i suoi cancelli nel 1936.
Attraverso la sua produzione e l´indotto ad essa collegato, la Frera cambiò il tessuto economico e sociale di Tradate. La città, da borgo prevalentemente agricolo, divenne un centro industriale. Infatti,
l’industria meccanica impiantata da Corrado Frera iniziò ad offrire occupazioni continuative per tutto l’anno anche alla mano d’opera maschile, la quale prima si divideva tra l’impiego nei campi nei mesi estrivi e i lavori di manovalanza nei mesi invernali. La mano d’opera femminile, in parte, era invece già impegnata dalle industrie tessili, da tempo presenti in città e nella zona.
Negli anni immediatamente successivi, seguendo l’esempio della Frera e sfruttando le infrastrutture logistiche che si erano sviluppate in città di pari passo all’espansione di questa, a Tradate nacquero altre attività industriali.
Per promuovere il proprio nome e celebrare i nuovi modelli, la società Frera creò una propria “Squadra corse“, che con le sue gesta sportive in Italia e all’estero fece sognare i numerosi appassionati della nascente disciplina sportiva motociclistica.
Nel 1987 l´Amministrazione comunale di Tradate acquistò i vecchi capannoni Frera, che dopo la chiusura dell’azienda motociclistica avevano comunque conosciuto diversi destinazioni produttive. Una parte di questi, inizialmente fu subito riutilizzata e destinata a sede del deposito dei mezzi e dei materiali dell´Ufficio Tecnico comunale.
Sul finire degli anni 90 del secolo scorso venne studiato e avviato un impegnativo progetto di recupero dell´area, al fine di realizzarvi il polo culturale della Città di Tradate; si pensò di insediarvi una nuova e più ampia sede per la biblioteca cittadina, un museo dedicato alle mototciclette Frera e degli spazi destinati alla cultura e all’aggregazione dei giovani.
Questo costoso progetto è stato completato nel 2005, giusto in tempo per le celebrazioni legate al centenario del marchio Frera.